Alberi piatti, senza volume si stagliano come graffiti su una fascia luminosa argentata di mare . Il treno nel suo percorso lo costeggia.
Le streghe donne trasgressive ammaglianti dal fascino eterno, bellezza plaggiante e ipnotizzante, danzavano nella notte intorno al falò che illuminadone ne disegnavano le sagome dei corpi.
Chi sono le streghe? Perchè aspettavano la notte per incontrarsi sotto i grossi alberi di noce?
Echi lontani convergono felpati...ovattati, nascosti nella penombra dei ricordi, scandiscono il tempo della nostra vita.
Tutto sembra fluorescente, il silenzio aleggia magico obbligando ad una riflessione il senso dell’oblio, ogni cosa rientra in un ordine di equilibri, un senso di pace, un torpore mi coglie, l’alba è ancora nascosta nel buio della notte mentre il treno ora rumoroso rompe il silenzio.
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